I colori del Saggar Firing: l'alchimia del fuoco - The Colors of Saggar Firing: The Alchemy of Flame
I colori del Saggar Firing: l'alchimia del fuoco
Il Saggar Firing è una delle tecniche più affascinanti e imprevedibili nella ceramica contemporanea. Un metodo antico, rivisitato con sensibilità moderna, che permette di ottenere effetti cromatici unici e irripetibili grazie alla combinazione di fiamma, materiali organici e reazioni chimiche.
Cos'è il Saggar Firing?
Il termine "saggar" deriva dall’inglese antico "safeguard", ovvero "protezione": infatti, il pezzo ceramico viene inserito in un contenitore refrattario (il saggar) che lo isola dal contatto diretto con la fiamma, ma all’interno del quale si crea un microambiente controllato. In questo spazio vengono introdotti materiali combustibili (come segatura, sali, ossidi metallici, bucce di cipolla, foglie, alghe, ecc.) che reagiscono con la superficie dell’argilla durante la cottura.
I colori: fra casualità e controllo
La vera magia del saggar firing sta nei colori che emergono sulla superficie: sfumature terrose, nubi d’ossido, impronte botaniche fossilizzate, aloni metallici. Tra i colori più comuni troviamo:
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sali di ferro o cloruro
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Grigi e neri profondi, dovuti a combustione incompleta, carbone o segatura
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Toni ramati e verdi, spesso ottenuti con ossidi di rame o sale marino
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Blu e viola, più rari, ma possibili con l’uso di sale di cobalto o con condizioni riducenti
Ogni sfumatura è frutto di una serie di reazioni chimiche che dipendono dalla temperatura, dal tipo di combustibile, dal contenuto di ossigeno nel saggar e dal tipo di argilla. Nessun pezzo è mai uguale a un altro.
Un linguaggio visivo irripetibile
Il Saggar Firing è amato da molti ceramisti proprio per il suo carattere sperimentale: è un processo in parte incontrollabile, che richiede pazienza, ascolto e una buona dose di intuizione. I colori che ne derivano raccontano la storia del fuoco, un dialogo intimo tra l’artista, la materia e l’elemento primordiale.
The Colors of Saggar Firing: The Alchemy of Flame
Saggar firing is one of the most fascinating and unpredictable techniques in contemporary ceramics. An ancient method, revisited with modern sensitivity, it allows for the creation of unique and unrepeatable color effects through the combination of flame, organic materials, and chemical reactions.
What is Saggar Firing?
The word "saggar" comes from the old English "safeguard": the ceramic piece is placed inside a refractory container (the saggar) that protects it from direct contact with the flame. Within this space, a micro-environment is created using combustible materials—such as sawdust, salts, metal oxides, onion skins, leaves, seaweed, and more—that react with the clay surface during firing.
Colors: Between Chance and Control
The true magic of saggar firing lies in the colors that emerge on the surface: earthy tones, oxide clouds, fossilized plant imprints, and metallic halos. Some of the most common colors include:
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Reds and oranges, created by onion skins, iron salts, or bark
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Deep greys and blacks, due to incomplete combustion, charcoal, or sawdust
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Coppery and green hues, often obtained with copper oxides or sea salt
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Blues and purples, rarer but possible with cobalt salts or in reducing conditions
Each shade is the result of a complex series of chemical reactions influenced by temperature, type of fuel, oxygen levels inside the saggar, and the clay body. No two pieces are ever the same.
A Unique Visual Language
Saggar firing is beloved by many ceramic artists precisely because of its experimental nature: it’s a partially uncontrollable process that requires patience, attentiveness, and a good dose of intuition. The colors that result tell the story of the flame, an intimate dialogue between the artist, the material, and a primordial element.
le immagini che seguono, mostrano alcuni esempi di campionature si cotture saggar firing effetuate durante i miei corsi.
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